Da quando sulla terra c'è il peccato non esiste altra soluzione che la croce. Non è che stavamo bene e adesso tocca soffrire. È che stiamo male e solo la croce ci può salvare

Questa basilica è la meno visitata di tutte tre che parlano della vita di Cristo.

Sarà per quella tendenza intuitiva che tutti abbiamo che suscita rifiuto della croce quotidiana che la vita ci offre.

Con la basilica della Santa Croce, ormai Gerusalemme e a Roma.

Per incontrare Cristo nella sua Passione non c’è bisogno di andare in Terra Santa.

Che ti dicono quei chiodi?

E quelle spine?

E quei pezzi di legno?

E quel cartiglio di regalità?

Non sono l’inno dell’amore infinito manifestato fino alla fine?

Vedi resti della Passione e contempli segni di amore.

Questa basilica custodisce il lamento del crocifisso: “Cercai che mi consolasse e non lo trovai”.

È un lamento che accompagna durante tutta la visita. L’hai colto?

Ricomincia da capo finché non diventi alimento per il tuo spirito.

Da quando sulla terra è arrivato il peccato e il male, non c’è un’altra soluzione che la croce. Non è che stavamo bene e adesso tocca soffrire. Piuttosto è che stiamo male e per stare bene solo la croce ci fornisce la chiave.

La Via Crucis che porti come ricordo sarà la Via Lucis della tua esistenza.

La conclusione della visita deve stimolare alla scoperta più contraddittoria della tua vita: amare la Croce, assaporare il gusto della croce, che quando si vive con amore sa di “caramella”.

E non esagerare nel ricercare la croce. Si può diventare “folli”. È la follia dell’amore che pochi conoscono perché pochi visitano questo luogo nel modo dovuto.