È nel corso dei lavori per la costruzione del raccordo tra Ostia e Fiumicino (via della Scafa) che nel 1961 è tornata alla luce la più antica Sinagoga del Mediterraneo, testimonianza dell’antica comunità ebraica ostiense.
Sinagoga come traduzione del greco “luogo in cui si sta insieme”: centro comunitario fondamentale per l’ebraismo in cui si incontrano culto, studio, lettura e insegnamento della Torà. L’edificazione della Sinagoga di Ostia risale alla metà del I secolo d.C., con molta probabilità contemporanea alla necessità di soddisfare le esigenze di preghiera della popolazione ebraica, incrementata successivamente alla realizzazione del porto voluto dall’Imperatore Claudio (41-54 d.C) e agli scambi commerciali che ne conseguirono.
Sotto agli occhi dei visitatori, nell’area archeologica degli scavi di Ostia, c’è la più antica Sinagoga d’Italia e d’Europa. E non solo. La Sinagoga di Ostia antica risale con molta probabilità ad ancor prima della distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C. Si tratta senz’altro di una delle più antiche testimonianze archeologiche dell’ebraismo della diaspora (è posteriore solo a quella di Delo, del I sec. a.C.) ed è un esempio di bene storico ben conservato.
La sinagoga, affacciata sull’antica spiaggia, è sviluppata in una grande sala con pulpito per la lettura della Legge che guarda a Est-ovest; l’edicola della Thorà è preceduta da colonne che portano sull’architrave la rappresentazione del candelabro a sette braccia. Vicina, la stanza di servizio con il forno per la preparazione del pane azzimo.
Nel corso dei secoli è stata ampliata (v. pianta in alto a sinistra) ed è arrivata ai giorni nostri sviluppata in una serie di ambienti in un’area rettangolare di circa 900 mq, che guardano a Est-ovest: un’aula di preghiera, una vasca per il bagno rituale, un lavacro in vista del seppellimento, un forno per il pane azzimo, un pozzo.