Le parole del card. Sarah ci fanno riflettere amaramente sulla nostra visita e sul motivo per cui andiamo a farla: “La basilica di San Pietro e quasi tutte le nostre cattedrali, espressioni viventi della fede dei nostri antenati, sono diventate grandi musei, calpestate e profanate, davanti ai nostri occhi, da una sfilata di turisti, spesso non credenti e irrispettosi dei luoghi santi e del Santo Tempio del Dio vivente”. (7 Maggio 2020)
Intanto, attratto dai racconti, dalle fotografie o dalle immagini viste alla tv, hai “scoperto” via della Conciliazione e, senza volerlo, ti senti coinvolto dallo spettacolo di una via e di una piazza uniche al mondo. Sei in Piazza San Pietro. Al centro un obelisco alto con iscrizioni alla base. Avvicinati e leggile, non è una perdita di tempo: “Ecco la croce del Signore, fuggite, o schiere nemiche. Il Leone della tribù di Giuda ha vinto. Cristo vince, Cristo regna, Cristo impera, che Cristo difenda il suo popolo da ogni male”.
Poi vai all’angolo destro, all’innesto del colonnato. L’iscrizione in alto dice così: VENITE ASCENDAMUS IN MONTEM DOMINI ADOREMUS IN TEMPLO SANCTO EIUS (Saliamo al monte del Signore e adoriamo nel suo santo tempio). E su quello sinistro dice: VENITE PROCEDAMUS ANTE DEUM IN TEMPLO SANCTO EIUS ET NOMEM DOMINI INVOCEMUS. Questa dicitura è il senso profondo della visita.
Dal sagrato della basilica lasciati catturare non solo dalla veduta su Roma, ma alza la vista e contempla l’altorilievo della consegna delle chiavi di Cristo a san Pietro: sono le chiavi della misericordia, se non fosse per questa… Dentro alla basilica constata come tutto è luce, armonia e bellezza. Coinvolgente. Lasciati inebriare di questo nuovo mondo sublime e ardito. Riprendi fiato e guarda in fondo: il Baldacchino, “leggero” e solenne ti viene incontro spinto dallo Spirito santo e ti invita a sentirti a casa tua: la Chiesa.
A metà percorso fermati sulla iscrizione di lettere dorate incisa sul pavimento: cattedrale di Siviglia, m. 132,54. E poi, da quel preciso posto gira la testa: è la Cappella del Santissimo sacramento, dove “Gesù ti aspetta sempre”. Te lo dice una andalusa, sivigliana e nazarena, la Madre Trinidad, innamorata del Cristo vivo nell’Eucaristia.
Il Baldacchino segna la Tomba di Pietro, vuol dire abbeverarsi alle acque della pura fede la cui sorgente è la testimonianza dell’apostolo. Uscendo contempla controluce nell’atrio il mosaico della navicella di Giotto. Ti sarà utile per tutta la tua vita.