È come Fatima e Lourdes: chi è stato in visita nei santuari è cambiato radicalmente. Lo stesso succede a Santa Maria Maggiore: "vedere" la Madonna è trasformante

Probabilmente hai sentito parlare di Fatima e di Lourdes, e delle persone che dopo le apparizioni sono cambiate radicalmente perché “vedere” la Madonna, è trasformante.

Vedere S. Maria Maggiore è anche fortemente impattante. Vuol dire vivere accoglienza, dolcezza, tenerezza tutta materna piena di calore e di gioia.

Dentro, nell’arco trionfale e quasi impercettibile, e dentro un tondo celeste si percepisce un trono vuoto ma arricchito con gemme, e la cosiddetta etimasia. Anche qui altro richiamo forte all’Apocalisse che proclama la vittoria definitiva del fedele. La tua vittoria definitiva se imposti la tua vita dentro la “casa” di Maria, del suo cuore.

Uscito dalla basilica, nella piazza posteriore un obelisco fa da punto di riferimento per le cinque strade che si irraggiano percorrendo la città a mo’ di Sole che splende continuamente e annuncia al mondo intero la luce fatta carne in Maria: Cristo.

Santa Prassede dal IV secolo proclama ai suoi visitatori che la vittoria appartiene all’Agnello immolato che hai visto al centro del mosaico absidale, che è Cristo e che vive nella Nuova Gerusalemme, magnificamente rappresentata. Contempla in silenzio pensa al trionfo definitivo ci Cristo, della Chiesa e anche tuo e lasciati coinvolgere dalla eccezionale rappresentazione.

I tuoi occhi facciano da obiettivo per “fotografare” tanto spettacolo centro la tua anima.

Il tondo di porfido rosso parla del sangue dei martiri: “Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa.  E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro”. (Apocalisse 6, 9-11). La veste bianca è simbolo della vittoria che essi hanno riportato.

Ai martiri dei primi secoli saranno aggiunti i martiri di tutti i tempi, conosciuti e più numerosi ancora, sconosciuti. Sono gloria della Gerusalemme celeste.