Il Pantheon è un altro monumentale emblema della grandezza dell’Impero romano.
Nel tempo, altre potenze nazionali hanno ritenuto di essere eredi di questa grandezza. Ma oggi, chi incarna Roma? Al di là delle disquisizioni accademiche sulla nazione che abbia il pieno diritto di dirsi Terza Roma, sono diversi a pensare che l’aquila dell’Impero romano sia quella degli Stati Uniti d’America, i quali si dicono difensori di giustizia, pace, libertà nel mondo, stando alle cronache ricchi, potenti e guardiani globali.
È molto interessante notare che i templi dedicati agli dèi pagani diventino obsoleti dal momento in cui il cristianesimo diventa religione di Stato. E il Pantheon viene dedicato al vero Dio, al Dio sussistente, tutto luce e amore, e per questo capace di incarnarsi in modo appropriato nel segno di Maria santissima. Solo un Dio capace di incarnarsi è un Dio vero. Ricordiamo che i falsi dei tolgono gloria a Dio perché deviano l’attenzione degli uomini verso la falsità e quindi sono dei demoni.
L’altro luogo è la Fontana di Trevi. Lì conclude l’acquedotto di Acqua Vergine, l’unico funzionante dall’epoca imperiale. Roma, città delle acque con le bellissime fontane, i simpatici “nasoni” a uso pubblico, i suggestivi battisteri dei primi secoli della vita cristiana e il mosaico delle acque si S. Giovanni in Laterano. Siamo un popolo di lavati e purificati.
Vicino si trova Piazza Spagna con la colonna sulla quale è posta la statua dell’Immacolata. È vero che la Spagna è stata sempre protagonista della richiesta insistente presso la Santa Sede della formulazione del dogma dell’Immacolata.
Perché la basilica di Sant’Andrea delle Fratte, non lontana da lì, è definita: “La Lourdes romana”? Perché l’apparizione di Lourdes, avvenuta nel 1854, confermerà la validità del dogma dell’Immacolata Concezione e allo stesso tempo sarà un segno di continuità con l’apparizione avvenuta in Sant’Andrea delle Fratte.
La Vergine, infatti, all’ebreo Alfonso Ratisbonne aveva mostrato tutto il suo essere “Piena di Grazia” e “Tutta Bella”, proprio perché si era mostrata come l’Immacolata Concezione, ed è attraverso la bellezza silenziosa della misericordia espressa nelle sue mani piene di luce che convertirà il cuore di Ratisbonne. Sarà poi papa Benedetto XV, all’inizio del ‘900, a definire Sant’Andrea delle Fratte come la Lourdes romana, sia per le conversioni e le guarigioni che accadevano e accadono tutt’ora.