Roma Celeste, la Nuova Gerusalemme

Chiese, opere e luoghi-simbolo: nella bellezza della città il racconto di una storia divina. Dalla fondazione della "Caput mundi" alla Nascita e Resurrezione di Gesù fino all'Apocalisse

Ah Roma! Affascinante e misteriosa, sacra per nascita e santa per vocazione. Ti rispecchi nel cielo come nessun’altra città, o meglio ancora, sei specchio terreno della Gerusalemme celeste.

Tutto incominciò con quello Spirito divino che provvidenzialmente soffiò da Troia a Roma e si posò sul Palatino-Campidoglio che, uniti dalla Via Sacra, faranno di te l’asse della civiltà, la madre dei popoli, la culla del diritto romano destinato a passare dall’amore per la legge alla legge dell’amore, “presiedendo nella carità a tutte le chiese del mondo”.

La Trinità santissima ti ama Roma, e ti bacia con amore eterno.

Il Padre ti bacia nella basilica di San Giovanni in Laterano con il suo Battistero, costituendoti “Madre di tutte le chiese del mondo” e rendendo verità quel che dice s. Cipriano: “Nessuno può avere Dio per Padre, se non ha la Chiesa per Madre”. Qui si celebra la Resurrezione di Cristo intimamente unita alla costante resurrezione della Chiesa, dopo le terribili persecuzioni di ieri e di oggi.

Il Verbo incarnato, morto per amore, ti bacia nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Ma siamo a Roma. Vibrano nell’aria le parole di Cristo: “Cercai chi mi consolasse e non lo trovai” quando offri il tesoro custodito nella cappella delle reliquie arricchita con terra del Calvario…

Lo Spirito Santo si posò sulla Vergine come la neve si depositò sul colle della basilica di Santa Maria Maggiore rendendola Madre di Dio. Sei tu la “Betlemme” romana, casa accogliente della vergine Maria.

Le tre basiliche, che celebrano Nascita, Passione e Resurrezione di Cristo, sono unite urbanisticamente da tre vie costruite apposta per vincolarle e costituiscono un triangolo sacro in te, Roma.

San Pietro e San Paolo con le basiliche che custodiscono la loro confessione di fede – soglia tra il terreno e il soprannaturale – sono l’ancoraggio perfetto perché tu, Città Eterna, come nave grandiosa possa solcare i secoli imperturbabile.

Nel Vangelo Gesù annunciava con gioia il Regno dei Cieli e parlava della sua sposa, la Chiesa. Così il mosaico di Santa Pudenziana – con Cristo come vero imperatore e gli apostoli come nuovi senatori – e Santo Stefano Rotondo – esperienza coinvolgente della geometria celeste – parlano della sposa di Cristo, la Nuova Gerusalemme che sei tu, o Roma. È l’annuncio, a modo di ritornello suadente e costante, che percepisce il pellegrino attento alla voce dello Spirito durante la sua visita.

Cesare disse: “Veni, vidi, vici” (Venni, vidi, vinsi) quando annunciò la sua vittoria.

Che chiunque ti visiti possa dire, dopo aver incontrato il tuo volto ricolmo di divinità: veni, vidi, captum sum! Venni, vidi, sono rimasto conquistato!


Inizia il tuo percorso: Sali al Campidoglio