Qui si trovano i luoghi-emblema della vita di Cristo. Rappresentano nascita, battesimo, passione e resurrezione. Ma c'è anche un monito, l'ultima tappa dell'umanità

Una breve e piacevole passeggiata accanto all’acquedotto di Nerone, arriviamo alla chiesa di Santo Stefano Rotondo, costruita ispirandosi alla Sacra Scrittura e al libro dell’Apocalisse che descrive architettonicamente la Nuova Gerusalemme che scende pronta dal Cielo per lo sposo, Cristo rappresentato nel suo vicario.

Chiesa circolare che ricorda la Anastasis di Gerusalemme. Nel V secolo era molto viva la coscienza che Roma fosse diventata, per vocazione divina, la Nuova Gerusalemme. Questo edificio, composto di tre anelli concentrici, offriva al fedele un itinerario molto singolare. Attraverso questi anelli concentrici con cappelle aperte, tipo cortili aperti e cappelle chiuse, si arrivava con quest’alternanza al centro della basilica, dove un pozzo di luce faceva incontrare Cristo.

Proprio da illuminati.

Ricorda il cammino della vita che, attraverso i chiari o scuri, cioè incontri e perdite di Dio (il travaglio spirituale) porta all’incontro con Cristo luce del mondo. La basilica era decorata con marmi pregiati ed era un autentico gioiello di bellezza.

Qui è particolarmente affascinante il titolo di uno dei temi di Madre Trinidad sulla Chiesa: “La santa Madre Chiesa è la nuova e celeste Gerusalemme, non edificata da mano di uomini, ma dallo stesso Dio; ingioiellata con tutti i doni, frutti e carismi dello Spirito santo che Gesù inviò a lei dal Padre, il giorno di Pentecoste”.

Da basilica d’immenso splendore a illustre sconosciuta ed evitata nei tour per pellegrini, proprio come succede con la santa madre Chiesa, la quale non è più riconosciuta neanche dai propri figli.

Anche il mosaico dei Santi Cosma e Damiano parla della signoria del Cristo, Re dei Re e Signore di coloro che dominano. In uno sfondo che rappresenta un albeggiare-imbrunire del grande giorno del Signore glorioso che parla alla sua Chiesa gloriosa di risurrezione additando l’araba fenice.

Altro mosaico in Santa Pudenziana parla della Gerusalemme Celeste. Una volta visto non lo scorderai mai.