Troppi scandali nella Chiesa. È un sisma che scuote gli altari e fa rischiare crolli di credibilità. Nel XIII secolo Francesco salvò l'edificio. Oggi a farlo è una donna: Madre Trinidad

Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.

Luca 23,45

Troppi scandali nella Chiesa. Da tempo si sta verificando un terremoto morale che scuote gli altari e fa temere crolli di credibilità. All’ombra della croce indecenze ci sono sempre state. Già nel XIII secolo le cronache ricordano come san Francesco d’Assisi intervenne con la sua vigorosa spinta di fede per sostenere la Casa di Dio indebolita da violenti scossoni di coscienza. Un salvataggio che ha fatto storia. Al Laterano si racconta il sogno che fece Innocenzo III: il religioso reggeva sulle spalle il tempio cattolico a pezzi (scena raffigurata nel dipinto del 1295-1299 attribuito a Giotto ed esposto ad Assisi, in Umbria), salvandolo da sicuro disfacimento. Ora sembra di rivivere quell’emergenza.

Datato 1926, nei giardini di via Carlo Felice – davanti a San Giovanni in Laterano – c’è un monumento dedicato al santo umbro. Con lui compaiono altri cinque compagni genuflessi. La prima interpretazione vede nell’opera una sorta di invocazione: il serafico è con le braccia sollevate e i palmi delle mani spalancati, come se si rivolgesse al papa per essere accolto. Invece, stando a un’altra spiegazione religiosa il senso della scultura sarebbe quello di una ennesima offerta di aiuto alla Chiesa. L’edificio sacro traballerebbe di nuovo e Francesco si mostrerebbe pronto a intervenire ancora col sostegno della sua fede. Però il frate di Assisi ha già fatto la sua parte. La crisi di cui si parla oggi richiederebbe forse che fosse un’altra anima a rimboccarsi le maniche e a compiere il miracolo, magari una/uno che emergesse dal tempo presente.

Sullo sfondo appare la figura di una donna. Alla Chiesa ha già dato parecchio e a tutt’oggi continua a dare una grossa mano. Si chiama Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia, al secolo Sanchez Moreno. È nata 92 anni fa in Spagna e scomparsa a Roma nel luglio 2021: minuta nel corpo ma un gigante nell’anima. Nel marzo del ’59 ha fondato L’Opera della Chiesa, dal 1997 Istituzione religiosa di diritto pontificio. Da statuto la missione è di vivere il mistero della Chiesa, cioè sostenere tutti i credenti provenienti da ogni parte del mondo che vanno a “dissetarsi” di fede nelle Case d’Apostolato e nelle parrocchie dell’Opera. Oggi ci sono oltre 40 Case sparse in quattro continenti. Tra gli aderenti si contano prelati e laici. Ma chi era Madre Trinidad? Nata a Dos Hermanas (Siviglia), a 17 anni è stata “folgorata dalla grazia”. Ha cominciato a essere testimone di un altrove spirituale riportando le sue esperienze su taccuini oggi conservati dall’Opera. Poi, ancora giovane la Madre è andata a Madrid, dove ha avuto inizio l’altra sua impresa. Il 18 marzo 1959, dopo aver contemplato la vita trinitaria è stata inviata nella Roma del Concilio Vaticano II per incontrare il Papa. Sì, proprio lei: una donna e in quegli anni. “Sono l’eco della Chiesa in lutto – ha scritto Madre Trinidad in uno dei suoi taccuini – e Dio è un giubilo di amore”.

Quindi, la visione: “Alzati Chiesa che la confusione avanza”.