I simboli che un tempo erano dell'Impero in seguito hanno rappresentato la Chiesa. Come l'Ombrellone con i gheroni gialli e rossi: oggi colori della Capitale e di Roma Celeste

E il suo impero sarà grande.

Daniele 11,5

L’avvento del cristianesimo fu anche una rivoluzione di simboli e colori. Quando l’Impero romano abbracciò la religione cristiana chi visse quei tempi nuovi probabilmente assistette a uno stravolgimento delle insegne del potere. Fu come se l’universo avesse invertito il suo campo magnetico cominciando a girare in senso contrario. Ci fu uno scambio di icone da ambo le parti. Emblemi attorno ai quali prima i credenti si erano radunati, poi rappresentarono anche l’Impero che li aveva perseguitati. E immagini che un tempo erano state dell’autorità di Roma, in seguito comparirono pure accanto alla croce. Insomma, una rivoluzione dei segni.

Un esempio per tutti. Il sovrano Costantino mostrò ai popoli ciò che lo aveva reso grande e vittorioso: sui labari, al posto dell’aquila bicipite espose le lettere XP sovrapposte (Xpistos, cioè Christós), simbolo di Gesù dei martiri. Dal canto suo, invece, la Chiesa adottò i colori di Roma. L’araldica spiega in che modo: “La bandiera pontificia più antica era di seta porporina cosparsa d’oro… colori dell’Impero romano-bizantino (e pure della città di Roma). Un esemplare – si continua – porta la figura del gonfalone, od ombrellone pontificio, con le chiavi di san Pietro. Oggi la bandiera dello Stato vaticano porta i colori bianco e giallo. E l’ombrellone pontificio c’è ancora, scolpito alla base delle colonne esterne sulla facciata del Laterano.

L’Ombrellone si trova anche in tessuto all’interno della chiesa. Si chiama conopeo (o sinnicchio), vivido riferimento delle basiliche maggiori. Infatti, col termine araldico di “basilica” s’intende proprio il gonfalone papale a forma di ombrellone a gheroni rossi e gialli che si trovava nelle basiliche pontificie elevate a ricevere il Santo Padre. Per questo motivo il gonfalone (oppure ombrello) è diventato sinonimo di basilica e rappresentazione di tutte le chiese gemelle al mondo, ma con ricami diversi per distinguere quelle maggiori dalle minori.

All’esterno del Laterano, sulla base di una colonna centrale è incisa la carta d’identità della prima chiesa cattolica del globo: Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput, Madre e capo di tutte le chiese di Roma e del mondo, sui documenti «Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano»: chi battezzò Gesù e l’apostolo che fu ai piedi della croce. La statua di Costantino troneggia sul portico.