Un sampietrino ricorda l'attentato del 13 maggio 1981 a san Giovanni Paolo II. A sparare il terrorista turco Alì Agca. Una pallottola nella corona della Madonna di Fatima

Degni di fede i tuoi insegnamenti.
Salmo 93,5

13 MAGGIO 1981

Ci fu un miracolo in piazza San Pietro. È ricordato da una lapide sistemata tra i sampietrini. Il 13 maggio 1981, giorno della Madonna di Fatima, in quel punto il turco Mehemet Alì Agca, del gruppo di estrema destra dei Lupi Grigi, con la sua arma Browning HP calibro 9 sparò contro Karol Wojtyla, oggi san Giovanni Paolo II. Il killer (subito arrestato) voleva colpirlo alla testa. Ma la storia andò diversamente: il pontefice polacco fu ferito a una mano e all’intestino. “È stata una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola”, disse il Papa. Secondo lui era stata Maria a proteggerlo, Colei alla quale aveva dedicato sé stesso e anche il suo motto apostolico: Totus tuus, tutto tuo. Dodici mesi dopo, il 13 maggio 1982 Giovanni Paolo II volle stringere a sé quella mano salvifica. Si recò in Portogallo in visita al santuario di Fatima dove fu consegnata una delle ogive che avrebbero dovuto uccidere il Papa: da allora il proiettile è incastonato nella corona della statua della Vergine.

Per volontà di Benedetto XVI, la memoria di quel “miracolo” è custodita nella piastra di marmo sul pavimento di piazza San Pietro, con impressi lo stemma papale di Wojtyla e i numeri romani della data dell’attentato.

E Agca? Dal 2010 è libero. Dopo anni d’indagini della magistratura ancora non si sa chi volesse morto “il nemico del comunismo”. Il terrorista ha tirato in ballo Servizi segreti, intrighi internazionali e si è pure proclamato “nuovo messia”. Una nebbia sempre più fitta. Invece, dopo i fattacci sono apparsi chiari i momenti significativi nella vita del prigioniero. 17 maggio 1981: Giovanni Paolo II perdona Alì Agca (in quell’anno condannato all’ergastolo). 27 dicembre 1983: nel carcere di Rebibbia Wojtyla incontra il suo attentatore rinnovandogli la concessione del perdono. 13 giugno 2000: il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, concede la grazia all’estremista. 18 gennaio 2010: il turco torna libero.

Nonostante tutto Agca ha continuato a stupire con alcune dichiarazioni su misteri italiani ancora aperti. Come il “giallo” della povera Emanuela Orlandi, all’epoca quindicenne, cittadina vaticana scomparsa nell’83 e mai più ritrovata. Il turco ha detto varie cose ma il mistero continua.